Failure of "Myth of Homeland": delay of return migration to Albania


Abstract


En
Albania is the country with the highest migration flow in Europe with a multifaceted Diaspora. The increasing flows of asylum-seekers during the last three years have re-brought Albanian migration to the attention of international and European context. The Albanians "economic asylum seekers" were labor emigrants who were self-nominated so in order to incentivize their accommodation and a tactic to be admitted in Germany and other EU member countries. The almost three decade's experience of Albanians' migration shows that some of the myths which inspired, encouraged and pushed Albanians to leave their country after 1990 failed to be realized. Most of people who emigrated to Greece, Italy and other Western countries were motivated by their desires to ensure a better education for their children. Three decades later, the gap between expectations of the parents and education of their children is visible. Employment, rather than education, seems to be the life path of Albanian migrants second generation. The myth of children education remained only a myth. Albania experienced a delay in the return of successful emigrants. Return migration first became significant in 2005 and the increase in returned migrants started to be a trend of Albanian migration after 2008. However, the ideology of return has mostly been the ideology of failure. The domination of failure was explicable in the conditions of the illegal emigration, during the first decade of Albania's contemporary migration. After 1999, as the immigration legislation of Italy and Greece became more liberal and favorable, the rhythms of forced return started to decrease. The recent trend to revert to the ideology of success is also related with some positive features of the migration of Albanians and the collapse of the so-called "myths" about their emigration: the replacement of myth of demon and criminal by the myth of neighbor; the replacement of the myth of usurper of the jobs of the natives by the myth of competitor; and the replacement of the myth of burden on welfare system by the myth of sponsor of the system, as the Albanian emigrants contribute to the receiving countries as tax payers.<<>>L'Albania è il paese con il più alto flusso migratorio in Europa e con una diaspora poliedrica. I crescenti flussi di richiedenti asilo negli ultimi tre anni hanno riportato la migrazione albanese all'attenzione del contesto internazionale ed europeo della migrazione. Gli albanesi «richiedenti asilo economico» si sono tatticamente autodefiniti emigranti per motivi di lavoro con lo scopo di incentivare la loro accettazione in Germania e in altri paesi dell'UE. L'esperienza quasi trentennale della migrazione degli albanesi dimostra che alcuni dei miti che hanno ispirato, incoraggiato e spinto gli albanesi a lasciare il loro paese dopo il 1990 non sono stati realizzati. La maggior parte delle persone emigrate in Grecia, Italia e altri paesi occidentali erano motivate dal desiderio di garantire una migliore istruzione ai propri figli. Tre decenni dopo, la distanza tra le aspettative dei genitori e l'educazione dei loro figli è visibile. L'occupazione, piuttosto che l'istruzione, sembra essere il percorso di vita dei migranti albanesi di seconda generazione. Il mito dell'educazione dei bambini è rimasto solo un mito. L'Albania ha subito un ritardo nel ritorno degli emigrati di successo. La migrazione di ritorno è diventata inizialmente significativa nel 2005 e l'aumento dei migranti di ritorno ha iniziato a essere una tendenza della migrazione albanese dopo il 2008. Tuttavia, l'ideologia del ritorno è stata principalmente l'ideologia del fallimento. La spiegazione di un dominante fallimento si trova nelle condizioni dell'emigrazione illegale, durante il primo decennio della migrazione albanese contemporanea. Dopo il 1999, quando le legislazioni italiana e greca sull'immigrazione hanno assunto caratteri più favorevoli e liberali, i ritmi del ritorno forzato iniziarono a diminuire. La tendenza recente a tornare all'ideologia del successo è anche legata ad alcune caratteristiche positive della migrazione degli albanesi e al crollo dei cosiddetti "miti" sulla loro emigrazione: la sostituzione del mito del demone e del criminale con il mito del vicino; la sostituzione del mito dell'usurpatore dei lavori dei nativi con il mito del concorrente; infine, la sostituzione del mito dell'onere sul sistema di welfare con il mito dello sponsor del sistema, poiché gli emigranti albanesi diventano contribuenti dei sistemi fiscali dei paesi in cui si trasferiscono.

DOI Code: 10.1285/i11211156a31n2p219

Keywords: migrazione albanese; miti; ritorno; successo; fallimento; Albanian migration; myths; return; success; failure

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