Biocoenotic assessment of the la Strea inlet (Porto Cesareo, Italy) and ITS Associated Malacofauna
Abstract
It
L'insenatura de La Strea, situata lungo la costa sud–est del centro abitato di Porto Cesareo, rappresenta un ambiente di transizione ad elevata biodiversità, formatosi durante il Pleistocene in seguito all'allagamento di antiche paludi costiere. L'area si estende per circa 161 ettari, con una lunghezza di 2500 m, larghezza media di 700–800 m e profondità massima di 2,5 m. È separata dal mare aperto da una sottile lingua di terra denominata penisola de La Strea, ma comunica con esso tramite un'ampia apertura (circa 700 m) che impedisce l'instaurarsi delle tipiche condizioni lagunari. Questa connessione diretta conferisce all'area caratteristiche fisico-chimiche peculiari, rendendola un contesto ideale per studi di tipo biocenotico e per l'analisi dell'evoluzione delle comunità bentoniche nel tempo. Nel presente lavoro è stata effettuata una caratterizzazione biocenotica della zona in esame adottando un metodo non sistematico, basandosi su osservazioni dirette partendo da una planimetria satellitare. Le biocenosi sono state identificate mediante il criterio fisionomico, fondato sulla diversità morfologica delle comunità, metodo utile per una descrizione preliminare e per pianificare indagini più dettagliate. Dopo una revisione della letteratura scientifica esistente e numerose osservazioni in situ, è stata elaborata una carta biocenotica con la dislocazione spaziale delle biocenosi riscontrate. È stato poi calcolato l'indice di similarità di Jaccard, al fine di valutare le variazioni nella composizione delle comunità di molluschi e il livello di biodiversità associato alle diverse biocenosi rilevate. Il risultato evidenzia una bassa similarità tra le sette biocenosi litorali riconosciute (valore massimo 0.17), a indicare che le comunità di molluschi sono fortemente differenziate, probabilmente per differenze ambientali locali. Ciò suggerisce che ciascuna biocenosi costituisce un'unità ecologica distinta. Sono state inoltre elencate le specie di molluschi rinvenute nel corso di vari anni di monitoraggio, associate alle biocenosi di reperimento. La malacofauna dell'area, considerando anche le specie rinvenute da altri Autori, comprende 305 specie. Viene segnalata per la prima volta per il Salento Tritia elongata (Bucquoy, Dautzemberg and Dollfus, 1882).
En
La Strea inlet, on the SE coast of Porto Cesareo, covers 161 ha, is 2500 m long, 700–800 m wide, and 2.5 m deep. Formed in the Pleistocene by flooding of coastal marshes, it is separated from the open sea by a peninsula yet connected via a 700 m breach, preventing true lagoonal conditions. Its shallow bathymetry allowed a non-systematic biocenotic survey based on direct observations and satellite planimetry. Biocenoses were delineated using physiognomic criteria to establish a preliminary framework. We produced an updated biocenotic map and compiled an inventory of 305 mollusc species, assigning each species to its respective biocenosis. Tritia elongata (Bucquoy, Dautzemberg and Dollfus, 1882) is reported for the first time from Salento. The Jaccard similarity index was calculated to assess variations in benthic community composition and biodiversity across the identified biocenoses. Results show low similarity among the seven coastal biocenoses (maximum 0.17), indicating highly differentiated mollusk communities likely driven by local environmental factors, and suggesting that each biocenosis represents a distinct ecological unit.
L'insenatura de La Strea, situata lungo la costa sud–est del centro abitato di Porto Cesareo, rappresenta un ambiente di transizione ad elevata biodiversità, formatosi durante il Pleistocene in seguito all'allagamento di antiche paludi costiere. L'area si estende per circa 161 ettari, con una lunghezza di 2500 m, larghezza media di 700–800 m e profondità massima di 2,5 m. È separata dal mare aperto da una sottile lingua di terra denominata penisola de La Strea, ma comunica con esso tramite un'ampia apertura (circa 700 m) che impedisce l'instaurarsi delle tipiche condizioni lagunari. Questa connessione diretta conferisce all'area caratteristiche fisico-chimiche peculiari, rendendola un contesto ideale per studi di tipo biocenotico e per l'analisi dell'evoluzione delle comunità bentoniche nel tempo. Nel presente lavoro è stata effettuata una caratterizzazione biocenotica della zona in esame adottando un metodo non sistematico, basandosi su osservazioni dirette partendo da una planimetria satellitare. Le biocenosi sono state identificate mediante il criterio fisionomico, fondato sulla diversità morfologica delle comunità, metodo utile per una descrizione preliminare e per pianificare indagini più dettagliate. Dopo una revisione della letteratura scientifica esistente e numerose osservazioni in situ, è stata elaborata una carta biocenotica con la dislocazione spaziale delle biocenosi riscontrate. È stato poi calcolato l'indice di similarità di Jaccard, al fine di valutare le variazioni nella composizione delle comunità di molluschi e il livello di biodiversità associato alle diverse biocenosi rilevate. Il risultato evidenzia una bassa similarità tra le sette biocenosi litorali riconosciute (valore massimo 0.17), a indicare che le comunità di molluschi sono fortemente differenziate, probabilmente per differenze ambientali locali. Ciò suggerisce che ciascuna biocenosi costituisce un'unità ecologica distinta. Sono state inoltre elencate le specie di molluschi rinvenute nel corso di vari anni di monitoraggio, associate alle biocenosi di reperimento. La malacofauna dell'area, considerando anche le specie rinvenute da altri Autori, comprende 305 specie. Viene segnalata per la prima volta per il Salento Tritia elongata (Bucquoy, Dautzemberg and Dollfus, 1882).
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La Strea inlet, on the SE coast of Porto Cesareo, covers 161 ha, is 2500 m long, 700–800 m wide, and 2.5 m deep. Formed in the Pleistocene by flooding of coastal marshes, it is separated from the open sea by a peninsula yet connected via a 700 m breach, preventing true lagoonal conditions. Its shallow bathymetry allowed a non-systematic biocenotic survey based on direct observations and satellite planimetry. Biocenoses were delineated using physiognomic criteria to establish a preliminary framework. We produced an updated biocenotic map and compiled an inventory of 305 mollusc species, assigning each species to its respective biocenosis. Tritia elongata (Bucquoy, Dautzemberg and Dollfus, 1882) is reported for the first time from Salento. The Jaccard similarity index was calculated to assess variations in benthic community composition and biodiversity across the identified biocenoses. Results show low similarity among the seven coastal biocenoses (maximum 0.17), indicating highly differentiated mollusk communities likely driven by local environmental factors, and suggesting that each biocenosis represents a distinct ecological unit.


