Accesso al credito e beni di consumo nel Regno di Napoli (sec. XV). Il valore plurimo delle cose
Abstract
It
Con un approccio volto a scrutare il valore plurimo degli oggetti di consumo nel Quattrocento meridionale, il contributo propone i risultati di una ricerca condotta sui due e unici Libri Giornali del banco Strozzi di Napoli (datati 1473 e 1476). Allo sportello bancario ci si rivolge per vari motivi, ma soprattutto per l'accesso al credito, erogato agevolmente dai banchieri fiorentini. Oltre alla Corona aragonese, vi ricorrono signori, alti funzionari, mercanti, artigiani e quanti in grado di assolvere al debito, contratto in molti casi (come recitano le stesse causali delle partite) proprio per consentire l'acquisto o la realizzazione di un bene o di un oggetto. E gli oggetti sono spesso di lusso, sono gioie, tessuti pregiati, capi d'abbigliamento, libri manoscritti o a stampa, spezie, ma anche scarpe, selle per cavalcare e prodotti alimentari. Ciascuno di essi soddisfa un piacere o una esigenza, risponde al gusto, individuale o collettivo dell'epoca, possiede un valore che è, al tempo stesso, oltre che materiale, simbolico, psicologico, sociale, culturale, politico, economico e altro ancora. L'intento è quello di riflettere sui diversi significati e valori attribuiti all'oggetto o agli oggetti sui quali ricadevano maggiormente l'attenzione e l'interesse del consumatore quattrocentesco, e per il possesso dei quali – così come attesta la contabilità del banco – si era soliti ricorre al mercato creditizio.
En
With an approach aimed at analyzing the multiple value of objects of consumption in the fifteenth century Southern Italy, the paper proposes the results of a research conducted on the two and only Libri Giornali of the Strozzi bank in Naples (dated 1473 and 1476). People turned to the bank for various reasons, but mainly in order to access credit, which was easily provided by Florentine bankers. In addition to the Aragonese Crown, lords, high officials, merchants, artisans, and those able to discharge the debt, contracted in many cases (as the same causal statements of the accounts stated) especially to afford the purchase of a good or an object. And the objects are very often luxury; they are jewels, fine tissues, garments, manuscript or printed books, spices, but also shoes, riding saddles and food. Each of them satisfies a pleasure or a need, fulfills the individual or collective taste of the time, and possesses a value that is, at the same time, as well as material, symbolic, psychological, social, cultural, political, economic and more. The intent is to reflect on the different meanings and values attributed to the object or objects on which the attention and interest of the fifteenth-century consumer fell the most, for the possession of which - as attested by the bank's accounts - it was customary to recur to the credit market.
Con un approccio volto a scrutare il valore plurimo degli oggetti di consumo nel Quattrocento meridionale, il contributo propone i risultati di una ricerca condotta sui due e unici Libri Giornali del banco Strozzi di Napoli (datati 1473 e 1476). Allo sportello bancario ci si rivolge per vari motivi, ma soprattutto per l'accesso al credito, erogato agevolmente dai banchieri fiorentini. Oltre alla Corona aragonese, vi ricorrono signori, alti funzionari, mercanti, artigiani e quanti in grado di assolvere al debito, contratto in molti casi (come recitano le stesse causali delle partite) proprio per consentire l'acquisto o la realizzazione di un bene o di un oggetto. E gli oggetti sono spesso di lusso, sono gioie, tessuti pregiati, capi d'abbigliamento, libri manoscritti o a stampa, spezie, ma anche scarpe, selle per cavalcare e prodotti alimentari. Ciascuno di essi soddisfa un piacere o una esigenza, risponde al gusto, individuale o collettivo dell'epoca, possiede un valore che è, al tempo stesso, oltre che materiale, simbolico, psicologico, sociale, culturale, politico, economico e altro ancora. L'intento è quello di riflettere sui diversi significati e valori attribuiti all'oggetto o agli oggetti sui quali ricadevano maggiormente l'attenzione e l'interesse del consumatore quattrocentesco, e per il possesso dei quali – così come attesta la contabilità del banco – si era soliti ricorre al mercato creditizio.
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With an approach aimed at analyzing the multiple value of objects of consumption in the fifteenth century Southern Italy, the paper proposes the results of a research conducted on the two and only Libri Giornali of the Strozzi bank in Naples (dated 1473 and 1476). People turned to the bank for various reasons, but mainly in order to access credit, which was easily provided by Florentine bankers. In addition to the Aragonese Crown, lords, high officials, merchants, artisans, and those able to discharge the debt, contracted in many cases (as the same causal statements of the accounts stated) especially to afford the purchase of a good or an object. And the objects are very often luxury; they are jewels, fine tissues, garments, manuscript or printed books, spices, but also shoes, riding saddles and food. Each of them satisfies a pleasure or a need, fulfills the individual or collective taste of the time, and possesses a value that is, at the same time, as well as material, symbolic, psychological, social, cultural, political, economic and more. The intent is to reflect on the different meanings and values attributed to the object or objects on which the attention and interest of the fifteenth-century consumer fell the most, for the possession of which - as attested by the bank's accounts - it was customary to recur to the credit market.
DOI Code:
10.1285/i11211156a37n1p23
Keywords:
Banca; Quattrocento meridionale; credito; mercato dei consumi; Banking; fifteenth century Southern Italy; credit; consumer market
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