Italianità aperta. Capitini e il commissariamento dell'Università per Stranieri
Abstract
It
Pochi giorni dopo la liberazione di Perugia da parte delle truppe Alleate, il Prefetto Reggente Luigi Peano nominò Aldo Capitini Commissario straordinario dell'Università per Stranieri. Convinto che l'ateneo, malgrado le compromissioni con il fascismo, avesse saputo portare avanti anche iniziative culturali di valore e costruito una comunità internazionale di studenti, Capitini si oppose alle ipotesi di accorpamento all'Università per gli Studi e delineò un progetto di riforma, che poté attuare solo parzialmente ma che lasciò un'importante eredità nella storia dell'istituto. Il suo obiettivo non era solo il superamento dell'impianto nazionalistico della precedente gestione, ma quello di promuovere una riflessione critica sulla cultura italiana che consentisse di comprendere quale contributo essa potesse offrire ai processi di internazionalizzazione individuati da Capitini fin dagli anni Trenta ed entrati, con la fine del conflitto, in una fase di intenso sviluppo.
En
A few days after the city of Perugia was liberated by the Allied troupes, Prefetto Reggente Luigi Peano appointed Aldo Capitini Commissario straordinario of Perugia's Università per Stranieri (University for Foreigners). Capitini had opposed the proposal to merge the University of Perugia and the Università per Stranieri on the basis of his conviction that this latter had been able to develop valuable cultural initiatives and had built an international community of students. In his capacity of Commissioner of Perugia's Università degli Stranieri, Capitini conceived a project to reform the institute, which he was only partially able to implement, and left an important legacy in its history. Not only Capitini worked to overcome the nationalistic framework which had characterised the agenda of the former management of the Università per Stranieri, he also promoted through the institute a critical reflection on the Italian culture. This work was mainly aimed at understanding how the Italian culture could contribute to processes of internationalisation, which Capitini had identified already in the 1930s but were entering a crucial phase of development at the end of the second World War.
Pochi giorni dopo la liberazione di Perugia da parte delle truppe Alleate, il Prefetto Reggente Luigi Peano nominò Aldo Capitini Commissario straordinario dell'Università per Stranieri. Convinto che l'ateneo, malgrado le compromissioni con il fascismo, avesse saputo portare avanti anche iniziative culturali di valore e costruito una comunità internazionale di studenti, Capitini si oppose alle ipotesi di accorpamento all'Università per gli Studi e delineò un progetto di riforma, che poté attuare solo parzialmente ma che lasciò un'importante eredità nella storia dell'istituto. Il suo obiettivo non era solo il superamento dell'impianto nazionalistico della precedente gestione, ma quello di promuovere una riflessione critica sulla cultura italiana che consentisse di comprendere quale contributo essa potesse offrire ai processi di internazionalizzazione individuati da Capitini fin dagli anni Trenta ed entrati, con la fine del conflitto, in una fase di intenso sviluppo.
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A few days after the city of Perugia was liberated by the Allied troupes, Prefetto Reggente Luigi Peano appointed Aldo Capitini Commissario straordinario of Perugia's Università per Stranieri (University for Foreigners). Capitini had opposed the proposal to merge the University of Perugia and the Università per Stranieri on the basis of his conviction that this latter had been able to develop valuable cultural initiatives and had built an international community of students. In his capacity of Commissioner of Perugia's Università degli Stranieri, Capitini conceived a project to reform the institute, which he was only partially able to implement, and left an important legacy in its history. Not only Capitini worked to overcome the nationalistic framework which had characterised the agenda of the former management of the Università per Stranieri, he also promoted through the institute a critical reflection on the Italian culture. This work was mainly aimed at understanding how the Italian culture could contribute to processes of internationalisation, which Capitini had identified already in the 1930s but were entering a crucial phase of development at the end of the second World War.
DOI Code:
10.1285/i11211156a36n2p55
Keywords:
Aldo Capitini; Università per Stranieri; politica culturale; cultura italiana all'estero; internazionalismo; liberalsocialismo; antifascismo; Perugia; dopoguerra; University for Foreigners; cultural policy; Italian culture diffusion; Internationalism; Liberal socialism; antifascism; Post war period
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