Le istituzioni regionali di fronte al fenomeno migratorio: evoluzione storica delle politiche pubbliche a favore dei richiedenti asilo e dei rifugiati


Abstract


It
A partire dai primi anni Novanta, l'Italia ha dovuto far fronte all'esponenziale aumento degli arrivi di migranti forzati (richiedenti asilo, profughi ecc.), trovandosi costretta ad organizzare e potenziare il proprio sistema di governance nazionale in materia, anche attraverso il coinvolgimento del sistema delle autonomie regionali. È opportuno sottolineare infatti che nonostante la gestione del fenomeno migratorio sia una prerogativa esclusiva di ogni Stato, la governance complessiva del fenomeno comporta anche interventi sull'assistenza sanitaria, sull'assistenza sociale, sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica o agevolata e sulla formazione professionale, prevalentemente di competenza concorrente o residuale. Di conseguenza, gli enti regionali hanno gradualmente acquisito un ruolo sempre più rilevante nella gestione delle tematiche relative ai flussi migratori (in particolare a seguito della riforma del Capitolo V della Costituzione), assumendo un ruolo di intermediari tra lo Stato e la società. Tuttavia, tutt'oggi le Regioni non hanno ancora un ruolo riconosciuto e sistemico nella definizione delle politiche di accoglienza e di integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati. La conseguenza è che l'attività legislativa delle stesse, particolarmente ricca a seguito delle modifiche del Titolo V della Costituzione nel 2001, rischia di apparire puramente "compensativa", se non addirittura "una dichiarazione di buoni propositi". Il presente elaborato propone il quadro dell'evoluzione del fenomeno, analizzando, in chiave storico-politica, il tema della sovrapposizione delle competenze nonché le ragioni di assenza di un sistema di governance ottimale.
En
Since the early 1990s, Italy has had to cope with the exponential increase in arrivals of forced migrants (asylum seekers, refugees, etc.), finding itself forced to organize and strengthen its national governance system in this area, including through the involvement of the regional autonomy system. In fact it should be emphasized that although the management of the migration phenomenon is an exclusive prerogative of each State, the overall governance of the phenomenon also involves interventions on health care, social assistance, on housing in public or subsidized housing and on professional training, mainly of concurrent or residual competence. As a result, regional authorities have gradually taken on an increasingly important role in the management of issues relating to migratory flows (in particular following the reform of Chapter V of the Constitution), assuming an intermediary role between the state and society. However, Regions still do not have a recognized and systemic role in defining reception and integration policies for asylum seekers and refugees. The consequence is that their legislative activity, particularly rich following the changes to Title V of the Constitution in 2001, risks appearing to be purely "compensatory", if not even "a declaration of good intentions". The article presents the picture of the evolution of the phenomenon, analyzing, under the historical-political profile, the issue of overlapping of comptences as well as the reasons for the absence of an optimal governance system.

DOI Code: 10.1285/i11211156a34n1p113

Keywords: storia; migrazioni forzate; istituzioni; Regioni; governance; history; forced migrations; institutions; Regions; governance

Full Text: PDF

Refbacks

  • There are currently no refbacks.


Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia License.