Carlo Rosselli: dal socialismo al socialismo liberale


Abstract


IT
In un decennio circa, dal dopoguerra agli anni di Socialismo Liberale (1929), si sviluppa il percorso dottrinario e politico socialista di Carlo Rosselli. Questi, infatti, passa da una concezione del socialismo "tradizionale", dominante anche in Italia, a una visione ideologica del tutto nuova, partendo dalla lacerazione della democrazia operata dal fascismo. Al dogmatismo deterministico del marxismo contrappone come fondamenti la libertà e la volontà dell’uomo di arrivare alla meta della giustizia sociale tramite, appunto, i vettori della libertà e della democrazia. L’humus delle idee rosselliane affonda nella vicenda storica e nella cultura nazionale, nonché nella prassi del socialismo italiano. Egli inserisce nella cultura politica italiana la teoria del «socialismo liberale», così come Piero Gobetti quella della «rivoluzione liberale» e Luigi Sturzo quella del «popolarismo». A partire dalla valutazione del significato del fascismo come «autobiografia della nazione» il rapporto culturale e di visione storica che lega Gobetti e Rosselli è certamente molto stretto. Il loro punto di convergenza risiede tanto nella diagnosi delle specificità e insufficienze della storia dell'Italia moderna e dello stesso Risorgimento, quanto in una similare concezione della libertà. Nel liberare il socialismo dal marxismo - in polemica anche con Mondolfo, Treves e poi Saragat - Rosselli riposiziona anche il concetto di democrazia. Essa non è più una sovrastruttura di un regime di classe, non è il luogo dell'esercizio del potere della borghesia dominante, bensì la è forma politica della libertà. Perciò libertà e democrazia costituiscono valori universali. Il Socialismo liberale rappresenta pertanto il contributo storico-teorico più significativo, e ancora vivo, prodotto dalla cultura politica socialista del Novecento sebbene il socialismo ufficiale non volle avvalersi per operare il suo necessario, profondo, rinnovamento.
EN
In only ten years, from 1919 to Liberal Socialism (1929), Carlo Rosselli developed the pillars of his personal socialist political thought. Starting from the "traditional" idea of socialism widespread in Italy, he arrived to a new ideological conception of socialism, especially through the reflection on the fall of democracy caused by Fascism. Against the Marxist dogmatic determinism he opposed both freedom and human will in order to fulfill the ambitious goal of social justice, to obtain through liberty and democracy. We could find the roots of his ideas in the Italian history and culture, beyond the actual experience of the Italian socialist movement. He was able to insert in the Italian culture the idea of "Liberal Socialism", as well as Piero Gobetti introduced the idea of "Liberal Revolution" and Luigi Sturzo the idea of "Popularism". Starting from the Gobetti's conception of Fascism as "the autobiography of the nation", we could calmly say that there was a close link between the ideas of Rosselli and Gobetti. The meeting point was undoubtedly both in the diagnosis of the Italian historical experience and in a similar idea of liberty. The idea of freeing Socialism from Marxism - against the prevailing conception maintained by Mondolfo, Treves and then Saragat - Rosselli contributed to redefine the idea of democracy, now intended not as a superstructure of bourgeoisie, but rather as the typical way of a liberal political thought. As a matter of fact, liberty and democracy are both universal values, and Liberal Socialism is the most important contribution that Italian socialist political culture gave to the Italian political life, even though Italian official Socialism did not take advantage of it in order to proceed to a deep renovation of his political action.

DOI Code: 10.1285/i11211156a31n1p39

Keywords: Carlo Rosselli; Socialismo liberale; libertà; democrazia; Piero Gobetti; Liberal Socialism; liberty; democracy

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