Dalle ‘Cene in Emmaus’ di Caravaggio alle ‘cose mangiative’ di Jacopo da Empoli. I nutrimenti del Mediterraneo nelle nature morte in età moderna


Abstract


En
Caravaggio, Guercino, Annibale Carracci and Bernardo Strozzi, Luca Giordano and Neapolitans naturalists, Jacopo da Empoli and Giacomo Ceruti, different painters style and training have played in their works the 'nutrients' as fruit, vegetables and food of all kinds, whether with "still life" and the interior kitchen, pantries, markets and religious parties enlivened by the presence of cooks, ortolane, scullery maids, peasants and commoners. These artists have described by images "still life" or "silent nature" by recalling through the shapes and colors, the sensory quality, visual and tactile, the nutritional model now known as “mediterranean diet”, inspired by ancient culinary traditions born around the Romans “Mare Nostrum” and practiced by the countries bordering the Mediterranean basin, especially in Italy. By two of Caravaggio's masterpieces by “Cena in Emmaus” from the National Gallery in London and the Pinacoteca di Brera in Milan, where the painter represents the liturgical banquet with Christ and the two disciples - set up with bread, meat, wine, water, bitter herbs and a-basket overflowing with juicy fruits and colorful autumn, pomegranate, grapes, figs, apples and wild medlar - to “Mangiafagioli” Annibale Carracci, the popular naturalism poster; from the “Dispensa” by Jacopo da Empoli which looks to the Spanish bodegones to the genoese Bernardo Strozzi’s alluring “Cuoca” plucked-ducks. Moreover the classical and evocative Guercino’s “Ortolana” that counts coins of fruit merchandise and sold vegetables, the waterfalls of “Uve” e “Fichi” by Bartolomeo Bimbi up to Neapolitan naturalists lemons from the Amalfi coast and “Mangiatore di pasta”, attributed to Luca Giordano with the food symbol of the entire Mediterranean nutritional civilization passing from the metaphysical formations of food and furnishings by Giacomo Ceruti and Carlo Magini that herald the modern "nature silent" Morandi. From south to north the intent of the painters of the past centuries has been to amaze, to seduce the viewer transforming lifeless substances in living materials, foods in the living and inanimate real nutrients.
It
Caravaggio e Guercino, Annibale Carracci e Bernardo Strozzi, Luca Giordano e i naturalisti napoletani, Jacopo da Empoli e Giacomo Ceruti, pittori differenti per stile e formazione hanno riprodotto nelle loro opere i ‘nutrimenti’ ovvero frutta, ortaggi e vivande di ogni genere sia attraverso “nature morte” sia in interni di cucina, dispense, mercati e soggetti religiosi ravvivati dalla presenza di cuoche, ortolane, sguattere, villici e popolani. Questi artisti hanno descritto per immagini la “natura morta” o “natura silente” rievocando attraverso le forme e i colori, le qualità sensoriali, visive e tattili, il modello nutrizionale oggi noto come mediterranean diet, ispirato alle antiche tradizioni alimentari nate intorno al Mare nostrum dei Romani e praticato dai Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo, Italia in particolare. Dai due capolavori di Caravaggio con la Cena in Emmaus della National Gallery di Londra e della Pinacoteca di Brera di Milano, dove il pittore rappresenta il banchetto liturgico con Cristo e i due discepoli – allestito con pane, carne, vino, acqua, erbe amare e con una canestra traboccante di frutti autunnali succosi e colorati, melagrana, uva, fichi, mele e nespole selvatiche – al Mangiafagioli di Annibale Carracci, manifesto del naturalismo popolare; dalla Dispensa di cibi di Jacopo da Empoli che occhieggia ai bodegones spagnoli all’ammiccante Cuoca spenna anatre del genovese Bernardo classicheggiante e suggestiva Ortolana di Guercino che conta le monete delle mercanzie di frutta e ortaggi venduti, alle cascate di Uve e Fichi di Bartolomeo Bimbi fino ai limoni della costiera amalfitana dei naturalisti napoletani e al Mangiatore di pasta, attribuito a Luca Giordano con l’alimento simbolo dell’intera civiltà nutrizionale mediterranea passando dai metafisici schieramenti di cibi e suppellettili di Giacomo Ceruti e di Carlo Magini che preannunciano le moderne “nature silenti” di Morandi. Da Sud a Nord l’intento dei pittori dei secoli passati è stato di meravigliare, di sedurre l’osservatore trasformando sostanze esanimi in materie viventi, alimenti inanimati in nutrimenti vivi e reali.

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