Building activities within protected areas are often unfriendly and unsustainable to wetland conservation – Albanian case


Abstract


It
Pare che il settore edile e l'(over)uso delle risorse naturali continuino ad essere la priorità in Albania al giorno d'oggi. Dopo il grave danneggiamento delle foreste (fino alla moratoria in vigore), altamente urbanizzata la zona costiera, l'energia idroelettrica (HPPs) sembra essere l'ultima risorsa non realmente utilizzata in tutte le sue capacità. I corsi fluviali, in pristine e not contaminate aree, e anche all'interno delle aree protette (PAs) sono l'ultimo traguardo, sotto lo slogan di energia 'rinnovabile', 'verde' o 'pulita'. Inoltre, non è una scelta del tutto saggia continuare con altri progetti di costruzione lungo la zona costiera, in particolare nella costa Adriatica (Velipoja, Patoku, Shen Pjetri, Golemi, Divjaka, Narta, ecc.), tra l'altro molte delle quali già protette! In effetti, queste aree remote ed incontaminate, incluse le PAs, sono di proprietà publica; costruire lì sembra non difficile, basta pagare alcune modeste commissioni per passare le procedure burocratiche! In questo senso le nostre risorse naturali sono in un certo senso 'orfane', ogni giorno esposti al rischio! Durante il periodo 2005-2017 il Ministero dell'Energia e dell'Industria (MEI) ha dato il permesso di costruire all'incirca 500-550 HPPs (circa 18 HPPs/1000 km2 !!!), piccoli e grandi, sparsi ovunque, con una capacità di generazione totale di circa 2,200 MW. Alcuni sono già costruiti; gli altri sono in costruzione o programmati per essere nel prossimo futuro. Considerare i nostri urgenti bisogni di energia, questo non sarebbe affatto male; in pochi anni l'Albania potrà essere davvero una superpotenza per l'energia idroelettrica. Ma circa 80-90 HPPs sono pianificati all'interno delle PAs o potenziali PAs, mettendo in pericolo i valori naturali, una delle caratteristiche più forti che ha già ereditato dal suo difficile passato. Naturalmente la costruzione all'interno delle PAs non può essere considerata amichevole con la natura, quindi, in linea di principio, non può essere sostenibile. Perché si proteggono allora le PAs? Da quale attività dannosa, se non dalle attività di costruzione fatte dall'uomo? La maggior parte degli HPPs sono di piccola grandezza, solo 44 possono essere considerati importanti (con più di 10 MW);Pare che il settore edile e l'(over)uso delle risorse naturali continuino ad essere la priorità in Albania al giorno d'oggi. Dopo il grave danneggiamento delle foreste (fino alla moratoria in vigore), altamente urbanizzata la zona costiera, l'energia idroelettrica (HPPs) sembra essere l'ultima risorsa non realmente utilizzata in tutte le sue capacità. I corsi fluviali, in pristine e not contaminate aree, e anche all'interno delle aree protette (PAs) sono l'ultimo traguardo, sotto lo slogan di energia 'rinnovabile', 'verde' o 'pulita'. Inoltre, non è una scelta del tutto saggia continuare con altri progetti di costruzione lungo la zona costiera, in particolare nella costa Adriatica (Velipoja, Patoku, Shen Pjetri, Golemi, Divjaka, Narta, ecc.), tra l'altro molte delle quali già protette! In effetti, queste aree remote ed incontaminate, incluse le PAs, sono di proprietà publica; costruire lì sembra non difficile, basta pagare alcune modeste commissioni per passare le procedure burocratiche! In questo senso le nostre risorse naturali sono in un certo senso 'orfane', ogni giorno esposti al rischio! Durante il periodo 2005-2017 il Ministero dell'Energia e dell'Industria (MEI) ha dato il permesso di costruire all'incirca 500-550 HPPs (circa 18 HPPs/1000 km2 !!!), piccoli e grandi, sparsi ovunque, con una capacità di generazione totale di circa 2,200 MW. Alcuni sono già costruiti; gli altri sono in costruzione o programmati per essere nel prossimo futuro. Considerare i nostri urgenti bisogni di energia, questo non sarebbe affatto male; in pochi anni l'Albania potrà essere davvero una superpotenza per l'energia idroelettrica. Ma circa 80-90 HPPs sono pianificati all'interno delle PAs o potenziali PAs, mettendo in pericolo i valori naturali, una delle caratteristiche più forti che ha già ereditato dal suo difficile passato. Naturalmente la costruzione all'interno delle PAs non può essere considerata amichevole con la natura, quindi, in linea di principio, non può essere sostenibile. Perché si proteggono allora le PAs? Da quale attività dannosa, se non dalle attività di costruzione fatte dall'uomo? La maggior parte degli HPPs sono di piccola grandezza, solo 44 possono essere considerati importanti (con più di 10 MW); tra questi, circa 17 progetti sono all'interno di PAs (Valbona, Curraj, Shala, Qarrishta), o potenziali PAs (Kalivaçi & Poçemi in Vjosa). Tale lista di 17 HPPs non potrebbe essere una "lista verde", ma una "lista rossa", una lista "not-go" per il governo albanese; la rispettiva capacità totale sarebbe di circa 535 MW, pari a circa il 24-25% della capacità di generazione totale pianificata. Possiamo salvarlo, al fine di conservare almeno una parte dei nostri valori naturali! Questo è il prezzo che la nostra società oggi deve pagare per la sostenibilità - bilanciare in armonia i bisogni sociali, economici e ambientali. Lo sviluppo sostenibile è un eccellente principio, abbastanza utile al giorno d'oggi, ma non senza costo. Se lo accettiamo tutti, dall'UE fino all'Albania (articolo 59 della Costituzione), dobbiamo tutti pensarci su, per trovare altre risorse energetiche (cioè energia solare, eolica, gas- o bio-, ecc.). O se no! Limitare l'uso (cioè ridurre l'uso improprio di energia), per soddisfare il dovuto principio! Tutto cio sarebbe strettamente legato alla nostra responsabilità di conservare, mantenere e ripristinare le nostre risorse naturali, non solo per noi oggi, ma anche per le generazioni future. In relazione alla fascia verde sulle dune costiere e le delte fluviali, in particolare le pinete sulle dune e le foreste alluvionale e miste ripariale, tutti sono ecosistemi sensibili e fragili. D'altra parte, le dune costiere sono piuttosto importanti; situati tra la terra e il mare, aiutano a stabilizzare la costa, mitigano l'impatto del mare sulla costa e viceversa, conservando anche la qualità dell'acqua e della sabbia. Spesso tali habitat sono particolarmente protetti, rappresentando inoltre anche un paesaggio ancora più attraente, con alti valori turistici e recreativi. Si consiglia vivamente di rivedere la pianificazione dell'area costiera, per salvare dall'urbanizzazione ciò che è stata rimasta, in particolare le zone all'interno delle PAs. Ecco perché il mondo accademico e gli ambientalisti contrastano tali decisioni sbagliate! No perchè appartengano alle persone "pazze" a cui piacerebe vivere circondati solo da una natura vergine, e accettare la povertà, ma forse appartengono alla più istruita parte della società che ha già alcune idee migliori sullo sviluppo. Ma la loro voce e resistenza purtroppo è ancora troppo debole! Anche la sensibilità pubblica e il movimento civile sono troppo deboli (proprio alla causa della caratteristica "orfana" dell'ambiente!); inoltre, spesso sono facilmente manipolati quando il governo, le ditte di costruzione o gli studi di esperti devono ottenere l'approvazione, anche nei casi più pazzi e non amichevoli dell'uso delle risorse naturali. Cercare lo sviluppo economico in settori diversi sarebbe più sostenibile; accanto a HPPs, edilizia urbana e costiera, le cave e estrazione fluviale, ci si consiglia di fare sforzi anche per un'agricoltura moderna (compresa la coltivazione di piante industriali, silvicoltura, acquacoltura e ripopolamento ittico), industria alimentare e di elaborazzione, artigianato, turismo sostenibile, ecc. Naturalmente, tutto cio porterebbe creare più occupazione, ma allevierebbe anche il pesante carico che l'ambiente e le risorse naturali detengono oggi nell'economia albanese.
En
It seems that the construction sector and the (over) use of natural resources continue to be the priority in Albanian development nowadays. After badly damaged the forests (up to the moratorium in vigor), highly urbanized the coastal area, hydropower (HPPs) seems to be the last resource, not really used in its all capacity. River courses, in very pristine areas and also within protected areas (PAs) are the last target, under the slogan of 'green', 'renewable' or 'clean' energy. Other construction projects along coastal area are not at all wise, too, especially in the Adriatic (Velipoja, Patoku, Shen Pjetri, Golemi, Divjaka, Narta, etc.), most of them already PAs! As matter of the fact, such remote pristine areas and also PAs are public property; it seams that building there is almost costless, only some modest fees to pass the bureaucratic procedures are needed! In that sense our natural resources are 'orphan', free exposed to risks every day! During yrs. 2005-2017 the Ministry of Energy and Industry (MEI) gave permissions to build up to 500-550 HPPs (about 18 HPPs/1000 km2!!!), small and big ones, sparse everywhere, with the total generation capacity about 2,200 MW. Some are already constructed; the others are under construction or planned to be in the near future. Considered from our strong needs for energy it is not bad; it will in few years Albania to be really a superpower in hydro-energy. But about 80-90 HPPs are planned within the PAs or potential PAs, endangering our natural values, one of the strongest features inherited from its difficult past. Of course building within the PAs cannot be considered friendly with nature, hence, cannot be sustainable in principle. Why the PAs are protected? From what harmful events, if not from construction activities man made? Most of HPPs are small, only 44 can be considered important (with more than 10 MW); among this list, about 17 projects are planned within PAs (Valbona, Curraj, Shala, Qarrishta rivers), or potential PAs (Kalivaçi & Poçemi in Vjosa). Such list of 17 HPPs cannot be a 'green list', but a 'red list', a 'no-go' list for Albanian government; the total installing capacity of this 'no-go' list is about 535 MW, or about 24-25% of the planned total generation capacity. We can save it, in order to conserve at least some part of our natural values! This is the price our society has to pay for sustainability - successfully balance social, economic, and environmental needs. Sustainable development is a very good principle, often mentioned nowadays, but it is not without costs. If we all accept it, from the EU up to Albania (article 59 of the Constitution), we have all to think about it, to find other energy resources (i.e. solar, wind, gas or bio energy, etc.). Or if not! Restrict the use (i.e. reduce energy misuse), to fulfil the principle! It is closely linked to our responsibility to conserve, maintain and restore our natural resources, not only for us now, but even for the future generations. Related with the coastal dunes and river deltas, in particular the Mediterranean coniferous forest belt and the Mediterranean alluvial and mixed riparian forests, all are sensitive, fragile ecosystems. On the other hand, coastal dunes are quite vital to the coast; situated in between the land and the sea, they help to stabilize the coastline, mitigate the impact of the sea on the coast and vice versa, conserving also the quality of the water and of the sand. Often such habitats are specially protected, representing even a more attractive landscape, with high tourist and recreational values, too. It is strongly advised to review the coastal spatial planning, to save what is still safe from the urbanization, especially the zones within the PAs. That's why the academic world and environmentalists contrast such wrong decision-makings! Not that they belong to the 'crazy' people who like to have virgin nature around, and accept the poverty, but perhaps they belong to the most educated part of society that have already some better ideas of development. But their voice and resistance unfortunately is still too weak! Also the public awareness and civil movement is also too weak (due to the 'orphan' feature of the environment!), and often easy manipulated when government, construction companies or expert studios need to get approval, even in such crazy and not friendly use of the natural resources. Economic development across the whole sectors would be more sustainable, beside HPPs, urban and coastal construction, quarry and river mining, but also efforts to a modern agriculture (including industrial plant cultivation, forestry, aquaculture and fish restocking), food and processing industry, manufacturing, sustainable tourism, etc. It would bring more employment, but it will also alleviate the heavy burden that the natural environment and natural resources holds today in the Albanian economy.

DOI Code: 10.1285/i15910725v40sup2p91

Keywords: HPPs development; protected areas; Albanian wetlands; sustainable development

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