Public History e Pedagogia di Comunità: sulla possibilità di una convergenza


Abstract


En
Public history is a relationship, mediated by effective communication, between historical knowledge and the public dimension of action. Public history questions above all the places and times of production and the use of history in the polis.Today the question becomes of particular importance, since with the spread of the Internet, the need for history has begun to find satisfaction bypassing the professional historian. A story started from the bottom up, by associations, groups and individuals who have undertaken the design of processes to legitimize their convictions, claiming to base them on more or less effective historical reconstructions. The web amplifies a process of appropriation of history that began with the demands of the labor movement and feminism, which had underlined the need to tell the past from other points of view, since the alleged objectivity pursued by the professional historian often coincided with the reconstructions that legitimized the domination of the hegemonic classes over the subordinate classes. Public history deals with the problems of recognition and visibility, two themes of great interest for pedagogy. In recent years, the social sciences have emphasized the turning point of social struggles towards the claim of recognition, as if it had been understood that the fundamental question for the dominated groups is not only to have access to more economic resources, but to actually be in able to see the full dignity of their being and their actions. This ethical and political activation can lead to forcing historical truth. But this can be avoided if a culture of the historical method is spread, which requires a rigorous and honest comparison with the sources. In this way it will be possible to establish a less viscous comparison between the social actors and the recognition processes will be facilitated.
It
La Public History è una relazione, mediata da una comunicazione efficace, tra il sapere storico e la dimensione pubblica dell'agire. La Public History si interroga soprattutto sui luoghi e i tempi della produzione e della fruizione della storia nella polis. Oggi la questione diventa di particolare rilievo, poiché con il diffondersi di internet, il bisogno di storia ha cominciato a trovare soddisfazione scavalcando lo storico di professione. Ha cominciato a nascere una storia dal basso, a cura di associazioni, gruppi e singoli che hanno preso a disegnare processi di legittimazione delle loro convinzioni, pretendendo di fondarle su più o meno efficaci ricostruzioni storiche. Il web amplifica un processo di appropriazione della storia che era cominciato con le rivendicazioni del movimento operaio e del femminismo, che avevano sottolineato la necessità di raccontare il passato da altri punti di vista, dal momento che la presunta oggettività perseguita dallo storico professionista spesso ha coinciso con ricostruzioni che legittimavano il dominio delle classi egemoni su quelle subalterne. La Public History ha a che fare con le problematiche del riconoscimento e della visibilità, due temi di grande interesse per la pedagogia. Negli ultimi anni, le scienze sociali hanno sottolineato la viratura delle lotte sociali verso la rivendicazione di riconoscimento, come se si fosse compreso che la questione fondamentale per i gruppi dominati non è solo avere accesso a maggiori risorse economiche, ma potersi vedere effettivamente garantita la piena dignità del loro essere e del loro fare. Quest'attivazione etica e politica può condurre a forzature della verità storica. Tali forzature potranno essere limitate a patto che si diffonda una cultura molto capillare del metodo storico, che esige il confronto con le fonti serrato, rigoroso e onesto. In questo modo sarà possibile istituire un confronto meno viscoso fra gli attori sociali e potranno essere agevolati proprio i processi di riconoscimento.

DOI Code: 10.1285/i26108968n3p23

Keywords: public history; education; recognition; dignity; minorities; Public History; pedagogia; riconoscimento; dignità; minoranze

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