Autour d'un cas de foedus avorté: Rome et les Crétois, en 70-69 av. J.-C.
Abstract
En
The fragment of Diodorus of Sicily, 40.1.1-2, mentions that after the death of the invader of Crete, Marcus Antonius (pr. 74), who had concluded peace with the Cretans – and who's surname 'Creticus' was not mokery as Modern scholars have long believed – the Cretan koinon sent in 70 B.C., year of the first consulate of Pompey, an embassy to Rome. The diplomatic negotiation almost led to a senatus consultum proclaiming the Cretans «friends and allies of the Empire», but the senatorial resolution was invalidated following the action of a tribune of the plebs. This was a case of an aborted foedus iniquum. A second senatus consultum in the opposite direction gave Quintus Metellus (cos. 69) the occasion to engage his campain against Crete and to be also surnamed 'Creticus'. Corroborated by a number of other scattered indications, this historic fact of the aborted foedus permits to reconstruct the complex fresco of the Roman-Cretan relations before the provincialization of the island and shows the intense influence of the Cretan issue on the internal political struggle of Rome, generating a durable opposition between Pompey and Metellus, who received the support of his clan.
It
Il frammento di Diodoro Siculo, 40.1.1-2, ricorda come, dopo la morte dell'invasore di Creta, Marco Antonio – che aveva concluso una pace con i Cretesi, e il cui soprannome 'Cretico' non rappresentò per lui quella beffa che, a lungo, è stata considerata tale dalla storiografia moderna – il koinon inviò nel 70 a.C., durante il primo consolato di Pompeo, un'ambasciata a Roma. La negoziazione diplomatica portò quasi a un senatusconsultum per proclamare i Cretesi «amici e alleati dell'Impero»; la risoluzione del Senato, tuttavia, venne annullata dall'intervento di un tribuno della plebe. Si trattò di un caso di foedus iniquum fallito. Un secondo senatusconsultum di segno opposto offrì a Quinto Metello (cos. 69) l'occasione per iniziare la sua campagna contro i Cretesi e per essere nominato, anche lui, come 'Cretico'. Corroborato da altri indizi, l'episodio del foedus fallito consente all'a. di ricostruire un affresco, complesso, delle relazioni romano-cretesi prima della 'provincializzazione' dell'Isola, dimostrando come e quanto la questione di Creta abbia influenzato il conflitto politico interno a Roma, generando un'opposizione duratura tra Pompeo e Metello, che ha ricevuto il sostegno di tutto il suo clan.
The fragment of Diodorus of Sicily, 40.1.1-2, mentions that after the death of the invader of Crete, Marcus Antonius (pr. 74), who had concluded peace with the Cretans – and who's surname 'Creticus' was not mokery as Modern scholars have long believed – the Cretan koinon sent in 70 B.C., year of the first consulate of Pompey, an embassy to Rome. The diplomatic negotiation almost led to a senatus consultum proclaiming the Cretans «friends and allies of the Empire», but the senatorial resolution was invalidated following the action of a tribune of the plebs. This was a case of an aborted foedus iniquum. A second senatus consultum in the opposite direction gave Quintus Metellus (cos. 69) the occasion to engage his campain against Crete and to be also surnamed 'Creticus'. Corroborated by a number of other scattered indications, this historic fact of the aborted foedus permits to reconstruct the complex fresco of the Roman-Cretan relations before the provincialization of the island and shows the intense influence of the Cretan issue on the internal political struggle of Rome, generating a durable opposition between Pompey and Metellus, who received the support of his clan.
It
Il frammento di Diodoro Siculo, 40.1.1-2, ricorda come, dopo la morte dell'invasore di Creta, Marco Antonio – che aveva concluso una pace con i Cretesi, e il cui soprannome 'Cretico' non rappresentò per lui quella beffa che, a lungo, è stata considerata tale dalla storiografia moderna – il koinon inviò nel 70 a.C., durante il primo consolato di Pompeo, un'ambasciata a Roma. La negoziazione diplomatica portò quasi a un senatusconsultum per proclamare i Cretesi «amici e alleati dell'Impero»; la risoluzione del Senato, tuttavia, venne annullata dall'intervento di un tribuno della plebe. Si trattò di un caso di foedus iniquum fallito. Un secondo senatusconsultum di segno opposto offrì a Quinto Metello (cos. 69) l'occasione per iniziare la sua campagna contro i Cretesi e per essere nominato, anche lui, come 'Cretico'. Corroborato da altri indizi, l'episodio del foedus fallito consente all'a. di ricostruire un affresco, complesso, delle relazioni romano-cretesi prima della 'provincializzazione' dell'Isola, dimostrando come e quanto la questione di Creta abbia influenzato il conflitto politico interno a Roma, generando un'opposizione duratura tra Pompeo e Metello, che ha ricevuto il sostegno di tutto il suo clan.
DOI Code:
10.1285/i22402772a8p13
Keywords:
Foedus; Marcus Antonius Creticus; diplomatic negotiation; Marco Antonio Cretico; negoziazione diplomatica
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