Fenomenologia della normalità


Abstract


It
Lo studio della normalità implica l'analisi dei comportamenti umani; esso, pertanto, risulta strettamente connesso a quello della personalità, espressione di difficile definizione con cui oggi la psicologia concorda nell'intendere il prodotto dell'interazione dinamica dei vari processi psichici (cognitivi, affettivi, sociali, evolutivi) che, nel loro insieme, strutturano il sistema complessivo della persona umana come unica e irripetibile. Nella storia della psicologia, tuttavia, sono state elaborate molteplici definizioni della personalità, in base agli schemi di riferimento teorici da cui hanno preso l'avvio e a ognuno dei quali inerisce una diversa nozione del concetto di normalità. Analizzare le più significative teorie sulla personalità risulta dunque condizione fondamentale per ricostruire la storia del concetto di normalità, nel tentativo di spogliarlo fenomenologicamente (da cui: Fenomenologia della normalità) delle varie componenti ideologiche operanti nei vari approcci: medico, psichiatrico, psicologico fenomenologico, sociologico. L'uomo viene considerato primariamente come essere sociale e deviante solo nella misura in cui si allontana dalle nonne prescrittive della struttura sociale. La situazione si è completamente ribaltata: dalla concezione dell’anormalità come malattia somatogenetica si passa alla concezione dell’anormalità come malattia sociogenetica. Nell'ambito della prospettiva biologistica si è fatto riferimento esclusivamente all'homo natura, fissando l'attenzione sul polo costitutivo della norma. Qui si è guardato esclusivamente al polo prescrittivo della norma, non considerando la possibilità che l'uomo possa, di fatto, naturalmente ammalarsi.

DOI Code: 10.1285/i17201632vVn7p135

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