Immagini dell'epilessia fra mito e scienza


Abstract


It
Fin dall’antichità l’epilessia ispirò timore e allo stesso tempo rispetto per le sue caratteristiche crisi periodiche, spesso violente e convulsive, accompagnate da stati d’incoscienza Sino ai primi anni del Diciannovesimo secolo, la superstizione, il mito e le credenze popolari condizionarono completamente la cura di questi particolari pazienti, ad eccezione d’alcuni isolati tentativi d’approccio scientifico a questa malattia tra i quali deve essere menzionato il nome e il contributo d’Ippocrate di Cos, uno dei primi studiosi del passato a rifiutare il carattere sovrannaturale delle malattie mentali. È interessante capire attraverso quale percorso storico tale malattia che per molto tempo è stata circondata da un senso d’indefinito, di mistero e di timore per ciò che non è manifesto, è oggi divenuta una malattia socialmente accettabile, diagnosticabile e curabile. Questo non esclude che ancora oggi la persona epilettica incontri nella nostra società il pregiudizio, l’indifferenza ed ostacoli pratici nella vita quotidiana, una situazione frutto di secoli non troppo lontani che hanno visto trionfare la superstizione, la tradizione popolare e che ancora continuano a vivere ai nostri tempi sotto forma di pregiudizio e ignoranza, tra gli stessi medici, nei mass-media, persino nelle scuole che dovrebbero insegnare a non avere una visione superficiale delle cose. Qualsiasi forma d’emarginazione e pregiudizio va quindi combattuta con costanza e determinazione, affinché tutte le persone affette da epilessia o da qualsiasi altra malattia o forma di diversità, acquisiscano in tempi non più rinviabili, un’adeguata conoscenza delle proprie problematiche ed una reale presa di coscienza dei propri diritti. Non bisogna in ogni modo dimenticare anche i notevoli progressi compiuti dalla scienza nell’ambito della ricerca farmacologica, al fine di migliorare la vita di molte persone, attraverso nuovi farmaci sempre più specifici, in grado di controllare sempre più le manifestazioni improvvise e gravi di questa e d’altre patologie. L’obiettivo di questo lavoro è quello di cercare di tracciare il profilo leggendario, storico, scientifico e sociale, di una patologia di cui oggi poco si parla e che in ogni caso non è poi così rara. La scelta di quest’argomento non è casuale, ma è ispirata all’esperienza di una persona, che seppur per un tempo limitato ha vissuto direttamente l’epilessia, un’esperienza di vita molto profonda, indimenticabile e nel bene e nel male preziosa, che merita di non perdersi nel nulla.

DOI Code: 10.1285/i17201632vVIIn10p171

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