Minoranze etnolinguistiche e sviluppo delle aree interne: un'ipotesi per il riequilibrio territoriale
Abstract
Già da diversi anni in ambito scientifico prima e politico successivamente, ci si interroga sul significato di aree interne per giungere ad una definizione e quindi inclusione nelle misure di accompagnamento allo sviluppo. Dopo una lunga stagione di interventi focalizzatisi sulle città intese come centri propulsori di sviluppo, da oltre venti anni la geografia cerca di scandagliare il ruolo che alcune aree interne svolgono all'interno del processo di mutamento del territorio. L'attenzione è stata rivolta alle regioni meridionali intese come parte di un processo più articolato di rivalorizzazione di aree del Paese in ritardo di sviluppo. Lo studio si focalizza sul caso delle minoranze storiche arbërëshe (albanesi) riconosciute e presenti nelle aree interne della regione Basilicata (nei comuni quali Barile, Ginestra, Maschito ed altri) con l'obiettivo di proporre percorsi di valorizzazione territoriale, anche per mezzo del turismo delle radici, basati su elementi condivisi, quali confini geografici, riti e costumanze, memorie storiche e istituzionali comuni.
DOI Code:
10.1285/i26113775n9p153
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