“Liberi di crescere": Adolescenti di ‘ndrangheta e pedagogia della responsabilità


Abstract


Nelle famiglie di 'ndrangheta il processo di crescita si presenta come un percorso di vita precostituito, già dato e dal quale il bambino non può discostarsi, perché la cultura familistica che domina in ambienti mafiosi non conosce la libertà del singolo, ma solo la forza prepotente del clan, inteso come un unicum indistinto, nel quale le specificità, le individualità si fondono per perdersi definitivamente ed inesorabilmente.

Tali modelli tuttavia devono fare i conti con le complessità del post-moderno che hanno significato ridisegnato il ruolo della responsabilità genitoriale, come anche il rapporto di coppia, ridefinendo così anche i canoni attraverso i quali parametrare il corretto esercizio dei doveri parentali, tra i quali spicca per importanza il compito educativo.


DOI Code: 10.1285/i24995835v2021n15p92

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