Restrizioni strutturali e teoria linguistica nel discorso bilingue


Abstract


Abstract - The objective of the present study is to offer an overview of a phenomenon pervasively diffuse in Sardinia: code-alternation in the linguistic production of immigrants during their various interactions with Sardinian speakers. Indeed, code-switching represents one of those linguistic strategies to which immigrants turn to in the different phases of L2 acquisition, in order to fulfill their communicative needs and compensate for their lack of linguistic competencies in the interethnic communication in the country in which they temporarily live. In this survey, however, the purpose is not that of analyzing code-alternation Italian/English, Italian/Spanish, etc., but rather the inclusion of the Sardinian dialect variety among the languages that the immigrants adopt during their different social interactions with the natives. The use of the Sardinian dialect variety on the part of immigrants undoubtedly represents one of those discourse procedures to which migrant people resort to assimilate culturally and linguistically as rapidly as possible with the dominant group (Loi Corvetto 2000).

The study is based on taped interviews from a corpus of naturally-occurring speech composed of almost thirty hours of conversation, in which the participants were unaware that they were being recorded, since it is believed that only in these circumstances could the recorded samples be considered to illustrate spontaneous and unselfconscious speech.

From a methodological point of view, the aim is to take into consideration the bilingual discourse Italian-Campidanese of the Italian L2 learners from a morpho-syntax perspective; more specifically, the objective is to identify: (a) the morphological and syntactic characteristics of the Italian-Campidanese bilingual discourse of the Italian L2 learners and attempt to characterize which morphological and syntactical categories can be switched and with which frequency; (b) which syntactical boundaries are considered ‘grammatical’ and which on the other hand are those considered as ‘non-grammatical’ or ‘impossible’, (c) the possible existence of grammatical constraints and models that may govern the compatibility of constituents of the two codes in contact.

Riassunto - L’obiettivo del presente contributo è quello di offrire un panorama rappresentativo di un fenomeno largamente diffuso in Sardegna: l’alternanza linguistica da parte degli immigranti durante le varie interazioni con i parlanti sardi. La commutazione di codice rappresenta infatti una di quelle strategie discorsive cui ricorrono gli apprendenti durante le varie fasi di acquisizione di una L2, allo scopo di soddisfare eventuali esigenze comunicative e compensare le carenze nella competenza linguistica durante i vari scambi interazionali con gli interlocutori nativi nel paese in cui temporaneamente soggiornano. In questa indagine verrà esaminata non tanto la commutazione di codice italiano/inglese, italiano/spagnolo, ecc. quanto piuttosto l’inclusione della varietà dialettale sarda fra le lingue che gli immigrati adoperano nelle diverse interazioni sociali con i parlanti nativi allo scopo di “accelerare l’assimilazione nel gruppo dominante” (Loi Corvetto 2000: 42).

Il corpus consiste di circa trenta ore di registrazione di parlato spontaneo. Si è ritenuta infatti prioritaria la possibilità di osservare e esaminare la produzione linguistica di parlanti che interagissero in contesti situazionali i più naturali possibili, pertanto le tecniche adoperate nella raccolta del corpus rispondono principalmente all’ esigenza di poter ottenere dati relativi al parlato naturale, non sorvegliato, di cui è possibile disporre solamente se i parlanti non sanno di essere registrati.

Da un punto di vista metodologico, si tratterà in primo luogo di individuare: (a) le caratteristiche morfologiche e sintattiche del discorso bilingue italiano/campidanese da parte degli apprendenti italiano L2, vale a dire quali categorie sintattiche e morfologiche vengono commutate e con quale frequenza; (b) quali sono i confini sintattici ammessi e quali, invece, quelli per così dire ‘non-grammaticali’ o ‘impossibili’ (c) al fine di poter stabilire l’eventuale esistenza di restrizioni e modelli che governano la combinabilità dei costituenti nei due codici in contatto.

Parole chiave: discorso bilingue; commutazione di codice; restrizioni strutturali; restrizioni del governamento; restrizioni del morfema libero.


DOI Code: 10.1285/i22390359v12p177

Keywords: Parole chiave: discorso bilingue; commutazione di codice; restrizioni strutturali; restrizioni del governamento; restrizioni del morfema libero.

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