SI - AUT - NON: Die Ambiguität in D. 34.5.13(14).2-3 (Iul. sing. amb.)
Abstract
En
D. 34.5.13(14).2-3 (Iul. sing. amb.) deals with a special case of stipulatio poenae. If one is promising a penalty, in case he would not (si non) deliver the slave X or (aut) the estate Y - what does he have to deliver to avoid the penalty: either slave or estate? Or both of them? The first interpretation would read «si non ... aut ...» as a negative disjunction: «if neither ... nor ...». The second one would read it as a disjunction of negated elements: «if either ... not ... or ... not ...». The way Julian treats the question, spreading out the ambiguity of the wording, has fascinated scholars of Roman law for generations. However, modern literature is not exactly correct in relying on the textual transmission. Giuliano does not decide the question on the grounds of his logical demonstration, but by his own authority. If there is 'logical mastership' in Julian, it is about impressing the reader and sharpening the problem, but not about resolving it.
It
D. 34.5.13(14).2-3 (Iul. sing. amb.) tratta un caso particolare di stipulatio poenae: se si promette una penale nel caso in cui non si consegni (si non) lo schiavo X o (aut) o un fondo Y, che cosa si deve dare per evitare la pena: lo schiavo o il bene? O entrambi? La prima interpretazione interpreterebbe «si non .... aut ...» . come una disgiunzione negativa: «se né .... né ...». Il secondo vi coglierebbe, invece, una disgiunzione tra gli elementi negati: «se né…né...né...né...né...». Il modo in cui Giuliano tratta la questione, amplificando l'ambiguità del testo, ha affascinato i romanisti per generazioni; ciò nondimeno la letteratura moderna non è nel giusto nel ripercorrere la trasmissione testuale. Giuliano non decide la questione sulla base della sua dimostrazione logica, ma in base alla propria autorità. Se in Giuliano c'è 'destrezza logica', ciò accade per impressionare il lettore e affinare il problema; non per risolverlo.
D. 34.5.13(14).2-3 (Iul. sing. amb.) deals with a special case of stipulatio poenae. If one is promising a penalty, in case he would not (si non) deliver the slave X or (aut) the estate Y - what does he have to deliver to avoid the penalty: either slave or estate? Or both of them? The first interpretation would read «si non ... aut ...» as a negative disjunction: «if neither ... nor ...». The second one would read it as a disjunction of negated elements: «if either ... not ... or ... not ...». The way Julian treats the question, spreading out the ambiguity of the wording, has fascinated scholars of Roman law for generations. However, modern literature is not exactly correct in relying on the textual transmission. Giuliano does not decide the question on the grounds of his logical demonstration, but by his own authority. If there is 'logical mastership' in Julian, it is about impressing the reader and sharpening the problem, but not about resolving it.
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D. 34.5.13(14).2-3 (Iul. sing. amb.) tratta un caso particolare di stipulatio poenae: se si promette una penale nel caso in cui non si consegni (si non) lo schiavo X o (aut) o un fondo Y, che cosa si deve dare per evitare la pena: lo schiavo o il bene? O entrambi? La prima interpretazione interpreterebbe «si non .... aut ...» . come una disgiunzione negativa: «se né .... né ...». Il secondo vi coglierebbe, invece, una disgiunzione tra gli elementi negati: «se né…né...né...né...né...». Il modo in cui Giuliano tratta la questione, amplificando l'ambiguità del testo, ha affascinato i romanisti per generazioni; ciò nondimeno la letteratura moderna non è nel giusto nel ripercorrere la trasmissione testuale. Giuliano non decide la questione sulla base della sua dimostrazione logica, ma in base alla propria autorità. Se in Giuliano c'è 'destrezza logica', ciò accade per impressionare il lettore e affinare il problema; non per risolverlo.
Keywords:
Salvius Iulianus; stipulatio poenae; ambiguity; logic; textual criticism; Salvio Giuliano; ambiguità; logica; critica testuale
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