Sentenze giudiziali di separazione e divorzio: motivazione dell'attribuzione dell'affidamento del minore
Abstract
It
E’ noto che dopo una separazione matrimoniale, la madre è, nella maggioranza dei casi, colei alla quale vengono affidati i figli. Il giudice, nell’attribuzione dell’affidamento del minore, in accordo con la legislazione accettata nella totalità del mondo occidentale, deve "tutelare i migliori interessi del minore". Questo ci ha portato a intraprendere uno studio di archivio al fine di vedere se ci siano bias nell’assegnazione della tutela del minore alla madre. Infatti, se ci fosse un bias in questo senso potremmo desumere che non si tutelerebbero in modo sistematico "i migliori interessi del minore". A questo scopo abbiamo analizzato 360 sentenze giudiziali che contenevano cause di separazione con l’assegnazione dell’affidamento del minore. Una volta effettuata un’analisi sistematica del contenuto dei protocolli abbiamo rilevato che: a) le madri manifestano un interesse maggiore ad ottenere l’affidamento dei loro figli, mentre i padri soventemente si astengono da tale dovere; b) la maggioranza dei padri non mostra interesse giudiziale all'affidamento del minore; c) la madre è la depositaria giudiziale dell'affidamento del minore e questo viene concesso al padre soltanto quando essa declina la sua assegnazione o concorrono cause eccezionali; d) in termini di motivazione della decisione, troviamo che sono simili quantitativamente ma non qualitativamente; e) la concessione dell'affidamento del minore al padre si regge su una strategia di motivazione del giudizio che richiede "un'integrazione dell'informazione"; e f) la concessione dell'affidamento alla madre si regge su un processo di "esclusione dell'informazione". Alla fine, si mettono a confronto i risultati e si propongono soluzioni per correggere questi bias nella motivazione della sentenza.
E’ noto che dopo una separazione matrimoniale, la madre è, nella maggioranza dei casi, colei alla quale vengono affidati i figli. Il giudice, nell’attribuzione dell’affidamento del minore, in accordo con la legislazione accettata nella totalità del mondo occidentale, deve "tutelare i migliori interessi del minore". Questo ci ha portato a intraprendere uno studio di archivio al fine di vedere se ci siano bias nell’assegnazione della tutela del minore alla madre. Infatti, se ci fosse un bias in questo senso potremmo desumere che non si tutelerebbero in modo sistematico "i migliori interessi del minore". A questo scopo abbiamo analizzato 360 sentenze giudiziali che contenevano cause di separazione con l’assegnazione dell’affidamento del minore. Una volta effettuata un’analisi sistematica del contenuto dei protocolli abbiamo rilevato che: a) le madri manifestano un interesse maggiore ad ottenere l’affidamento dei loro figli, mentre i padri soventemente si astengono da tale dovere; b) la maggioranza dei padri non mostra interesse giudiziale all'affidamento del minore; c) la madre è la depositaria giudiziale dell'affidamento del minore e questo viene concesso al padre soltanto quando essa declina la sua assegnazione o concorrono cause eccezionali; d) in termini di motivazione della decisione, troviamo che sono simili quantitativamente ma non qualitativamente; e) la concessione dell'affidamento del minore al padre si regge su una strategia di motivazione del giudizio che richiede "un'integrazione dell'informazione"; e f) la concessione dell'affidamento alla madre si regge su un processo di "esclusione dell'informazione". Alla fine, si mettono a confronto i risultati e si propongono soluzioni per correggere questi bias nella motivazione della sentenza.
DOI Code:
10.1285/i17201632vVn8p73
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