Misure di assorbimento di raggi X per la determinazione degli spessori delle corone d'oro del Museo "MArTA" di Taranto


Abstract


Taranto (dal greco Taras) nel VIII secolo a.C. fu invasa dai coloni greci provenienti da Sparta e Laconia che conquistarono il villaggio messapico di Taras sul fiume omonimo e fondarono una nuova Taras. Taras divenne ben presto una delle città più importanti della Magna Grecia. Tra IV e II secolo a.C. diversi laboratori orafi, attivi in città, hanno prodotto gioielli di ottima qualità. Gli artigiani hanno abilmente riprodotto modelli greci attraverso la propria reinterpretazione. Taras ha raggiunto il suo apice di potenza militare e la prosperità nel IV secolo a.C. sotto il grande filosofo e scienziato Archita. Inoltre, un impressionante progresso qualitativo si evidenzia nella lavorazione artigianale dell'oro tarantina durante la seconda metà del IV secolo a.C., quando una grande quantità di oro e argento è presente nei mercati del Mediterraneo proveniente dall'oriente. Fortunatamente, molti di questi oggetti sono stati recuperati e sono conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTA) e sono conosciuti come "Ori di Taranto". I manufatti d'oro conservati nel museo sono capolavori assoluti della metallurgia ellenistica e, probabilmente, di tutta la storia dell'arte. Il loro valore non sta solo in competenze tecniche di esecuzione, ma anche nell'applicazione di colore. Nel presente lavoro è illustrata la procedura utilizzata per la determinazione dello spessore delle corone d'oro presenti nel Museo.

DOI Code: 10.1285/i9788883051302p76

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