La comprensione e la produzione delle emozioni di base: un confronto tra bambini a sviluppo tipico e bambini con Disturbo dello Spettro dell'Autismo


Abstract


La capacità di riconoscere e rispondere in maniera adeguata allo stato emotivo dall'altro rientra tra le competenze di Teoria della Mente (ToM; Allen, Fonagy, & Bateman, 2008), la cui imprescindibile funzione è quella di renderci dei partner sociali competenti. In psicologia dello sviluppo, le emozioni vengono intese come transazioni complesse con l'ambiente (Frijda, 1988) che permettono di dirigere l'azione del singolo individuo all'interno della società, dal momento che esse si dispiegano in un contesto di interazione. La prima interazione significativa del bambino è quella con la madre: nella diade, infatti, attraverso l'interazione vis-à-vis, la reciprocità e l'acquisizione di precursori di ToM, quali l'imitazione (Charman et al., 2000), il bambino impara a riconoscere e a riprodurre le emozioni (Ekman & Cordaro, 2011). Una situazione emblematica rispetto alla competenza di riconoscimento e produzione facciale delle emozioni è la sindrome autistica (ASD). La letteratura a riguardo (Uljarevic & Hamilton, 2013; Harms, Martin, & Wallace, 2010) ritrova risultati non omogenei rispetto alla capacità di riconoscimento delle emozioni di base: secondo alcuni studi tale competenza è intatta, secondo altri è deficitaria. Rispetto alla capacità di produzione facciale delle emozioni, sono presenti pochi studi (Lord et al., 2000) e questi sostengono le difficoltà di tale capacità nel bambino con ASD. Il presente lavoro intende fornire una rassegna della letteratura relativa alla competenza emotiva in età evolutiva, focalizzandosi sulla capacità di produzione facciale delle emozioni di base nello sviluppo tipico in confronto a bambini con ASD.

DOI Code: 10.1285/i9788883051593p75

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